Are you gonna be the one who saves me?
11 novembre, 2005
Acid Jazz
Ovvero un sound indefinibile.
Stasera sono stato alla Casa del Jazz per incontrarmi, insieme a The Cube, con Nils Petter Molvær. Il motivo era semplice: consegnargli quello che potremmo catalogare come contributo (il nostro video con fotografie), e sentirci un concerto davvero incredibile.
Cominciamo con il gruppo: bassista, batterista, Nils (che suona la tromba) e due DJ, di cui uno impegnato a tempo pieno con un campionatore e mixer (e canta pure).
Il bassista si occupa anche di tastiere, Nils suona (a seconda del momento) in due microfoni differenti (con diversi mixing e riverberi), il batterista suona una batteria stranissima, "nana", senza tom e un PC... senza contare un sesto elemento che prende possesso della regia luci e crea un ambiente molto teatrale.
Il risultato è da vero "trip", un "tunnel" musicale di rumori e sonorità assolutamente uniche nel loro genere, dove l'abbinamento di loop e dischi tipicamente da discoteca sono abbinati a session tipicamente jazz, ma completamente stravolte e rielaborate.
Un sound che trasporta e meraviglia, privo di fronzoli eppure così completo e curato. Devo dire che il risultato è stupefacente, come stupefacenti sono le persone che ho conosciuto. Sono rimasto a cena con Gegè, ci siamo fatti una bella chiacchierata sulla new economy, sulla radio, sul business. Tutto tranne la musica. Si vede che forse si è un po' stufato. E poi c'era Micky, speaker di radio Capital che si occupa del programma "Extra" il sabato e la domenica notte. Un tipo tutto matto, divertente, estroverso fino all'impossibile, che dopo due bocconi mangiati insieme mi ha coinvolto e mi ha portato ad un locale dove suona il suo "alter ego", Alex Paletta, DJ davvero bravo e anche lui dotato di quell'umiltà e generosità che solo i musicisti, quelli veri, sanno avere.
Serata all'insegna di nuove conoscenze, farò fatica a ricordarmi tutti e tutte, molto "easy" e assolutamente "inedita".
Ho conosciuto aspiranti attori, aspiranti musicisti, aspiranti manager. Tutti ragazzi come me, con la testa sulle spalle, ma senza la fortuna di avere una famiglia che mette mano al portafogli e ti cava d'impiccio senza battere ciglio.
Meritano un applauso, e sono un esempio per tutti quelli che, un po' come me, se si trovano con le tasche vuote tirano la giacchetta a papa' e gli chiedono aiuto, economico.
Menomale che io l'avrò fatto meno di due o tre volte, ma una cosa è certa: senza la preoccupazione di arrivare a fine mese tutto sembra più facile.
Eppure loro spingono come treni, e penso di poter dire che un giorno ogn'uno di loro sarà davvero qualcuno.
 
posted by Stefano at 03:03 | Permalink |


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