No, non l'ho visto. E so a malapena di cosa parla. Ah non l'ho neanche letto.
Però c'è una canzone, molto bella, di uno che sentiamo cantare all'Olimpico ogni volta che la Roma vince. La canzone che mi frullava in testa ieri mattina, quando mi sono alzato di buon'ora (erano le sette!)(per il secondo giorno consecutivo!!) e sono andato all'università dove mi aspettava l'ennesimo esame. Motorino, camicetta, occhio felpato sono arrivato con 3 minuti di ritardo, e avevano già fatto l'appello.
La prima volta in vita mia che vedo cominciare un esame in orario, quindi mi alzo e prostratrissimo chiedo se il prof mi aveva chiamato perché ero arrivato in ritardo.
Ero il primo, quindi ancora una volta posso dire di essere stato fortunato: è clinicamente provato che i primi sono sempre gli ultimi, e raramente si parte con voti alti. Genuflessione, non ho baciato le mani, e sono tornato al mio posto nell'attesa della "chiamata".
Perché tutta questa prosopopea per raccontare il solito viavai dell'esame? Beh... era l'ultimo! Dalle 9 e 15 di ieri mattina sono ufficialmente laureando, da adesso in poi devo preoccuparmi di dare alla tesi un volto utile al mio futuro e alla mia laurea. E andando a rivedere il mio vecchio blog, il mitico Zibaldone Abbradipato quasi mi commuovo nel leggere la mia apprensione, 24 mesi fa, prima di uno degli esami più difficili che ho affrontato nel triennio.
E ho viaggiato tutta la mattinata sulla controtendenza della mia situazione: le scuole hanno riaperto, un po' tutti tornano a fare i conti con la propria cultura e i propri studi (anche le pupe coi secchioni)... e io invece ho finito, e dovrò "solo" mettermi a scrivere per me stesso e non per i miei caporedattori.
Abbandono velocemente questo momento di eterea sospensione, per ricordare qui che questo weekend c'era l'intenzione, con i miei colleghi fancazzari, di andare a Mirabilandia, per farsi un paio di montagne russe, e altrettante pellette per ravvivare un po' la deriva autunnale, ma ancora una volta sono i coperchi a mancare! Da un lato mi ero proposto di organizzare tutto io, e c'ero riuscito, con la promozione (non a scuola, la promozione commerciale) avevo infiocchettato due giorni a 100 euro all inclusive 45% di quota anticipata obbligatoria, ma complice l'improvvisa impennata di lavoro (ormai abito in redazione) non ho avuto tempo di fare la mia dose di PR e mettere insieme gli altri sette sventurati (quattro uomini e quattro donne) che avrebbero condiviso con me questa "gita di fine anno". Siamo di meno e -tanto pè cambià- quasi tutti piselli.
L'unica irriducibile (quindi io sarei apposto) mi chiama ogni giorno chiedendo sviluppi, ma il capotribù (cioè io) ha a cuore l'animo dei suoi guerrieri, quindi ho rinviato tutto sperando in una più rosea prospettiva femminile. Che -sono fiducioso- non tarderà a farsi vedere.
Altra nota felice ma dolente che mi tocca affrontare (questa lo è davvero) è la situazione lavorativa. L'altro ieri ho portato una Peugeot 307 a farsi fare un po' di foto per la rivista (marinando la giornata di ripasso e rischiando una chiusura sottotono della mia stagione universitaria), per lasciare il mio direttore -le foto doveva farle fare lui- a correggere i pezzi che gli avevo sottoposto qualche giorno fa per la pubblicazione. Che bella sorpresa rileggerlo impaginato con le sue correzioni: pareva una partita di Scarabeo dopo una scossa settimo grado della scala Richter. Ripetizioni, virgole fuori posto, periodi scombussolati. Volevo quasi piangere, perché lui è tornato a casa (non è di Roma) e io devo aspettare lunedì per fare le mie -dovute- rimostranze. Nel frattempo mi si accappona la pelle al pensiero che possa uscire una rivista con il mio articolo scritto in quel modo, stento a riconoscere il mio stile, e soprattutto pare che ho la terza media.
E se mi legge qui sono morto.
Ma non è il caso di disperare, godiamoci la quiete dopo la tempesta di queste ore, sperando che invece non sia l'occhio del ciclone.
Buon week-end!
P.S.
ho preso 30 e lode...
EEEEEHY!!!Ma complimenti allora signor Laureando!
Felice per lei ;)