Are you gonna be the one who saves me?
12 giugno, 2006
dieci giugno duemilasei
Una delle cose che mi riesce meglio è "tirarmi fuori" dalle situazioni che voglio analizzare, è qualcosa che mi porto dietro fin da quando ero piccolo.
Questa volta sono in difficoltà, ma il motivo è molto positivo.
Comincio con il "where": Sciamano Club, vicino al Talete, nel cuore della Roma che ci ha cresciuto, a due passi dal "mitico" Talete e altrettanti dalla mia università. Un palco stretto ma spazioso, un ambiente basso, accogliente e per certi versi labirintico, un proprietario pittoresco e alla mano. Un pubblico memorabile.
Passiamo al "what": il concerto del mio cantautore preferito, Simone. Questa volta la "configurazione elettrica" è stata completa, con Marco alla chitarra elettrica che manovrando una pedaliera senza fine ha dato spessori finora sconosciuti al repertorio del Duo. Davvero degno di nota.
Poi c'è il sottoscritto. Per la prima volta "live" ho messo mano al mixer, e ho regolato i delicati livelli di voci e strumenti della band. Un compito delicatissimo, che con il mio "solito piglio professionale" (sconosciuto agli amici) ho affrontato con la massima serietà. Al punto da ricevere critiche positive ma sconcertate sul comportamento tenuto.
Mi dispiace ragazzi, vi voglio bene, ma quando mi rendo responsabile del sound che ascolteranno un centinaio di persone non accetto compromessi.
Al punto che il soundcheck è durato un'ora e un quarto, e li ho lasciati che stavano stramazzando dalla fame.

Ora parliamo dell'evento. Il concerto.
Qualcosa di memorabile, che però ho visto con occhi coinvolti, troppo "da dentro", troppo "secondo i miei gusti", per dare un giudizio obiettivo.
Quindi mi limiterò a dire che il concerto -da quello che ho raccolto in un secondo tempo- è piaciuto a tutti, e che l'esibizione ha fissato un nuovo livello di qualità e piacevolezza d'ascolto.
Ma non ne avevo dubbi, il gruppo è in violenta e costante crescita, e in passato praticamente nessuno dei presenti ha poi deciso di fare altro al successivo concerto.
Simone ha tenuto molto bene il palco (anche se seduto in versione salotto del Duo è più umano), il gruppo ha sorpreso tutti.
Marco era alla sua prima esibizione con chitarra elettrica, ma dubito che qualcuno abbia rimpianto i suoi "precedenti acustici" con il Duo di Picche.
Alessio e Adriano (batterista e bassista) alla loro seconda esibizione sul palco hanno dato prova della loro abilità ed esperienza, dall'alto dei circa diciassette anni che ciascuno porta sulle spalle. E dell'unico concerto precedentemente tenuto, quindi alla seconda esibizione live. Dei fenomeni, occorre dirlo.
Una parola va infine al pubblico, un fiume in piena. Un abbraccio costante e incitante, applausi sui ritornelli, cori, battiti di mani. Un microcosmo uguale a quelli che si vedono in tv, con band blasonatissime che mandano in visibilio migliaia di fan. Non eravamo migliaia, ma abbastanza da riempire fino a far scoppiare il locale, e abbastanza per far capire a Simone che qualcosa sta cambiando.
La "reason why" di questo blog? ho voluto fissare nel tempo una delle serate più belle a cui ho visto Simone suonare. Un punto di svolta, un'altra pietra miliare in questo incredibile viaggio che -in poco più di un anno- ha quasi trasformato "uno di noi" in "uno di loro". Di quelli che vedi in tv e che firmano autografi per strada.

You got to be strong...
...You better be strong
 
posted by Stefano at 04:24 | Permalink |


2 Comments:


  • At 15:11, Anonymous Anonimo

    sarà che sono depressa che ogni post che leggo oggi, tipo questo tuo, mi fa venire in mente qualche ricordo... boh.

     
  • At 04:08, Blogger Stefano

    che genere di ricordo? Spero positivo.. ;)