Salutone a tutti, qui da RadioBritcop, l'unica radio dove una gnocca come Wonderwall presenzia senza spiccicare una parola!
Lei è la donna ideale, non parla mai, ma non dirò quando apre la bocca e perché!
Oggi, miei cari ascoltatori, si festeggia un compleanno che però è anche un evento!
Proprio il 18 giugno 1942 James Paul McCartney vedeva i natali nella città di Liverpool, luogo di nascita della -aggettivo non pervenuto- band dei Beatles.
Forse non tutti sanno che occupa stabilmente un posto nel Guinness dei Primati, come l'autore che ha ricevuto più dischi d'oro nella storia del rock.
Sicuramente più persone sapranno invece che nel 1966 (presso gli studi EMI di Abbey Road a Londra) ha registrato uno dei dischi più belli della storia, il Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band.
Che oltre a condividere con me un curioso caso di omonimia e analogia (solo nel titolo per carità), contiene al suo interno un pezzo di cui compose la melodia all'età di quindici anni. Successivamente l'ha completato con John Lennon, "ufficialmente" dedicandolo a suo padre e alla musica degli anni trenta... ma secondo me e Wonderwall la dedica alla mamma, scomparsa proprio quando aveva quindici anni.
Stiamo parlando di "When I'm Sixty-Four", canzone numero nove del disco, un pezzo che improvvisamente diventa "presente".
Un po' come il 1984 di Orwell, il 1997 di Jena Pleskeen e il 2001 di Kubrik, anche il 2006 di Paul da oggi diventa "ufficialmente" qualcosa che appartiene ad una storia immaginaria... anziché qualcosa che dopotutto può ancora accadere.
Paul, anziché fantasticare su "come saremo", quando ha composto il testo con John si è chiesto semplicemente se "saremo ancora così". La risposta è sì, caro Paul, e anche se non ti chiudono più fuori casa quando torni alle tre meno un quarto, il nostro mondo è molto più simile al tuo 2006 nel 1966 che al 1984, il 1997 o il 2001 di Kubrick...
Diciamocelo, questa parentesi radiofonica non è proprio la trovata dell'anno. Senza contare che Wonderwall mi avrebbe tirato un calcio sullo stinco già al secondo capoverso, lasciandomi sul pavimento rantolante.
Nel frattempo le note di "A Day in The Life" (stesso disco) mi fanno tornare alla mente qualcosa che non riguarda i miei futuri sessantaquattro anni.
Parlo di un'altra settimana di delirio che mi aspetta proprio qui dietro l'angolo.
Quella di oggi è la "notte prima degli esami", domani mi aspetta uno degli esami più importanti del semestre (tecnica pubblicitaria), di quelli che vanno inseriti nel curriculum insieme al voto preso.
Dormirò come un bambino, anche perché dopo il 27 allo scritto di spagnolo ormai è questione di tempo, ma gli esami si esauriranno e il mio libretto cesserà di raccogliere le firme di prof e assistenti vari.
Ma è solo l'inizio: giovedì mi aspetta proprio l'orale di spagnolo, da fare con il trolley in macchina perché appena completato dovrò mettermi in viaggio per Monza, dove mi aspetta Ngi.lan06, e dove mi hanno precettato coordinatore di un paio di tornei.
Torno nuovamente nel dolceamaro nord, rispolverando un po' delle mie capacità di "relazioni pubbliche": magari qualcuno si accorge di me e trovo magicamente un modo di pagarmi queste ferie estive (leggi Formentera), visto che ormai faccio praticamente la fame.
Menomale che ci sono loro, i Beatles.
Will you still feed me, when I'm sixty-four?
In bocca al lupo!!!!
^_^