Are you gonna be the one who saves me?
01 gennaio, 2006
Sunday Morning Call
Oggi è una domenica un po' particolare, la prima dell'anno, anzi il primo giorno dell'anno.
I botti del 31 ancora fanno eco nella testa, un po' appesantita dall'alcol che inevitabilmente mi è finito in circolo.
Ieri devo dire è stata una serata del tipo "question mark", divertente e non divertente, lunga e unica, ma con solide basi "routinarie".
Tutto è nato qualche giorno fa, quando ero intenzionato a fare una cena tra amici (e dopo cena alcolico) qui a casa da me. Pochi ma buoni, una bella mangiata, un po' di vino e tante chiacchiere, condite da musica -chiaramente- brit.
Le defezioni ci hanno fatto dirottare l'attenzione sulla festa di altri "amici di amici", che hanno prestato la casa ad un party di 25 persone circa, dove ogn'uno come da tradizione ha dovuto portare qualcosa da mangiare, e qualcosa da bere.
L'età media, a parte noi del "nocciolo duro", si attestava intorno ai vent'anni, quindi un po' tutti hanno portato lasagne e cannelloni fatti dalla mamma... ma nessuno aveva voglia di mettersi dietro ai fornelli per dargli una scaldata al forno.
Insomma per farla breve io e Simone ci siamo dati al catering, manovrando la cucina e proponendo portate su portate agli altri ospiti, che erano divisi tra il bere tutto il bevibile e il rollarsi canne di dimensioni improbabili.
E lì mi sono sentito vecchio. Ero uguale a loro, i capodanni passati a morire di fame, ma con ogni genere di altre inutilità intorno erano la prassi che oggi, con del (poco) sale in zucca in più, non fa più parte delle nostre feste.
La gente era carina, divertente se vogliamo, ma ho socializzato praticamente nulla, mi sono limitato a "fare baracca" con le solite facce conosciute, chiacchiere, foto... insomma una serata come tante altre, di quelle all'insegna del passato e non del futuro.
Mi ero proposto di passare un capodanno con un po' di gente nuova, mi piace cambiare, ma non ci sono riuscito completamente.
Tre, due, uno... Olè è il 2006, bottiglie di spumante si sono aperte in rapida successione con il classico botto, tutti abbiamo bevuto senza bicchieri facendo girare le circa otto o nove bottiglie, cantando la musica brit che usciva dalla tv+dvd riadattata a stereo e chiedendoci un po' tutti cosa porterà il nuovo anno nelle nostre vite, nei nostri cuori, e (perché no) nelle nostre tasche. Ancora una volta il catering l'ho fatto io, infornando il cotechino con le lenticchie e distribuendolo generosamente un po' a tutti. Lenticchie in quantità ovviamente, come da tradizione.
Quello che alla fine ho vissuto è stato del sano divertimento, e quando una chitarra è finita tra le mani di Simone e del Goodman la situazione è mutata radicalmente. Siamo un po' tutti entrati nel mood, e ci siamo messi a cantare a squarciagola i pezzi degli Oasis, ritrovando un po' quell'identità collettiva di festa che dopo la cena era parzialmente venuta meno.
L'epilogo è da feste liceali: in parecchi si sono sentiti male, e non c'è da stupirsi, visto che la successione alcolica non è stata crescente (come raccomandano i bevitori doc), e che nello stomaco c'erano piatti non tipicamente leggeri, anzi bei mattoni. Un po' tutti a turno si sono abbracciati la Tazza del Cesso e, camaleonticamente, hanno ripreso un colorito umano.
Gli sfortunati che invece volevano usare il bagno per altri scopi hanno dovuto accontentarsi del terrazzo. Fortuna che non passava nessuno sotto!
Quando verso le quattro è cominciato il ritorno a casa mi sono trovato di fronte a un bivio: andare anche io a dormire, o passare all'Art Cafè, per fare gli auguri ai colleghi che non vedevo da tanto, e per fare quattro sani salti in un posto adibito a quell'uso.
Ovviamente ho optato per il localone, facendo il breve tratto che mi divideva dalla meta rischiando la patente, e non solo.
Il problema non è stato solo la pioggia torrenziale: tutto allagato, strade trafficate come se fosse pomeriggio, e posti di blocco su lungotevere quasi ad ogni semaforo. Tutti guidavano completamente ubriachi, e c'è poco da sperare nella transigenza di vigili e pattuglie che la notte di capodanno hanno corso da tutte le parti per raccogliere cocci e strappare patenti. Paletta e via, multa milionaria e patente in un cassetto per un mese.
Fortunatamente sono arrivato all'Art senza intoppi, ma la missione era tutt'altro che conclusa: quando si lavora principalmente il pomeriggio e negli uffici, non conosci nessuno che fa la porta. E che ovviamente è istruito per non far entrare neanche il Papa. Se a questo aggiungiamo che la serata imponeva l'abito scuro e io ero in jeans, maglione e neanche la camicia, il piano ha rischiato di fallire.
Fortuna che le mie abilità dialettiche (e ovviamente il fatto che io lì dentro ci lavoro davvero) hanno avuto il loro peso... e tempo 5 minuti ero in console a saltare con tutti i vecchi amici, compreso il VJ che è tornato "dietro i fornelli" proprio ieri sera.

La serata si è conclusa in modo davvero unico: ero in macchina, cominciava ad albeggiare. La radio emetteva suoni indistinti (o meglio che non ascoltavo), quando all'ultimo semaforo che mi divideva da casa RDS ha trasmesso Champagne Supernova degli Oasis. Ho svoltato dalla parte sbagliata, ed ho allungato apposta il tragitto per gustarmi tutta la canzone.
Insomma il mio capodanno 2006 si è concluso con Champagne Supernova, non potevo chiedere di meglio!
Oggi invece ho sentito forte in me la Domenica, quella che viene dopo i bagordi, fatta di mal di testa, qualche rimpianto per quello che si poteva fare e non si è fatto, e un po' di malinconia.
Beh io a questa Sunday Morning Call non ho risposto, sono rimasto a letto fin quando ha fatto notte, e mi sono alzato solo quando davvero non ce la facevo più a rimanere sotto il caldo piumone.
Una Domenica di inizio anno, quasi la Sunday Morning Call di tutto il 2005 che abbiamo lasciato alle spalle.
Una chiamata che è rimasta nel vuoto perché, dopotutto, non sono ancora così vecchio da dovermi privare di alcol e spensieratezza tipici di chi ha almeno cinque o sei anni meno di me... facendolo "cum grano salis"!
 
posted by Stefano at 19:36 | Permalink |


1 Comments:


  • At 23:37, Anonymous Anonimo

    ultimamente io sono molto "beatles", forse a causa tua!!!!
    però non mi dispiace....anche se l' 8 dicembre, forse per la prima volta in vita mia ero veramente triste...

    mi hanno appena tel da una sperduta montagna per dirmi ke in tv c'è il classico specialone sullo sportivo più veloce che c'è
    ed ho pensato: "wow, la gente mi associa ancora, e sempre, a lui", non male!?

    buon anno
    monifumi