Are you gonna be the one who saves me?
16 marzo, 2006
What if?
Ok, ok, è un po' che non mi faccio vivo.
Di cose ne sono successe, ma forse il loro posto non è tra queste righe.
Quello che invece finirà tra queste righe sono i miei recenti accadimenti routinari.
Il primo riguarda l'Art. Non ci sono più stato dopo quel memorabile venerdì. Nessun problema, se non fosse che non ci sono più stato neanche per lavoro. Devo cominciare a sospettare che qualcuno non abbia apprezzato i miei temporanei exploit di protagonismo.
Ma poco cambia, non è completamente grazie a loro che mi sono divertito così. Farò a meno di tornarci, se dovesse rendersi necessario. E non mi dispererò per questo.
Di contro ho riallacciato i rapporti con gli amici dell'università. Il tempo passato con loro ha risvegliato la voglia di cazzeggiare insieme, di condividere quelle passioni cosi' leggere, limpide, e quel modo di vedere la realtà privo di sfumature chiaroscure, che vede tutto bianco, e non si sofferma neanche un attimo sul nero.
Inoltre i seminari, le frequenze, i project work hanno innescato di nuovo i giri di telefonate e uscite serali. Insomma anche quest'anno non ci siamo sottratti alla dura vita dello studente, che si dispera se c'è lezione alle 9, e se può dorme fino all'ora di pranzo (o anche più).
Poi c'è la stagione in corso. L'inverno quest'anno ricorda un po' l'Antonio Fazio del calendario, sembra che ormai nulla lo possa trattenere dov'è, ma improvvisamente imperversa con nevicate, piogge e freddi polari. Il risultato è che le difese immunitarie non ci capiscono più un cazzo, e se una settimana fa andavo in giro in moto e il Woolrich era bandito, oggi il sole non s'è visto.. e io non l'ho neanche cercato.
Eh sì, mi sono beccato l'influenza. L'ho presa sottogamba, e i primi giorni di questa settimana sono andato in giro senza ritegno.
L'ho pagata: adesso ho la febbre, sana tosse, e il "doc" mi ha ammollato gli antibiotici che usano con i cavalli. Praticamente mi ha garantito perfetta guarigione in massimo 4 giorni, ma questi tre (oggi sono al secondo) saranno all'insegna dello stordimento. Poco male, sono stordito di mio, troverò il modo di non fare troppo la vittima domani.
Già domani.
Scappo, vado a Bologna, mi aspetta un weekend davvero particolare. Che non racconto.
Dico solo che ho una cena di lavoro, una festa, dei brillanti compagni di viaggio, e un incontro tutto particolare.
A cui dedico il titolo del blog (e la canzone), un brano dei Coldplay davvero speciale.
 
posted by Stefano at 18:49 | Permalink |


0 Comments: