Are you gonna be the one who saves me?
04 aprile, 2006
Prêt à porter, ginocchio a terra
Giorni pieni di sole e di impegni quelli che sto vivendo, e quelli che mi aspettano!
Ma anziché partire snocciolando i pienissimi giorni che mi separano dal mio (ventisettesimo!) compleanno, voglio parlare di oggi e fare un breve flashback.
Oggi mi sono fatto inutilmente rodere il culo per colpa dei miei colleghi d'università, per qualcosa che dopotutto ha scarsa importanza nelle loro vite, ma che riguarda mattoncini importanti nel mio futuro di markettaro e pubblicitario.
Salto "il perché" (ne parlo dopo) per parlare della cura. Finita la sessione fotografica sono saltato in sella alla mia cbr e senza passare dal via sono arrivato fino a Narni (Flamina, 90km circa fuori Roma) ho sfilato a passo d'uomo al centro e senza poggiare un piede a terra sono tornato a casa.
Velocità media praticamente insulsa (c'ho messo circa un'ora e mezza), consumi da utilitaria d'altri tempi (la strizza di beccarsi un velox funziona) ma un senso di libertà unico. E la testa libera da casini, incazzature e preoccupazioni. Tutto liscio, come le traiettorie tra una curva e l'altra.. una danza che ogni volta mi appaga in modo insostituibile. Non so spiegare, forse è l'essenza di una passione che mi porto dentro da sempre, fin da quando andavo in moto con papà e ancora dovevo cominciare ad andare a scuola. Forse la potrei paragonare alle lunghe planate di traverso quando ci sono 25 nodi di maestrale all'Isola, in quelle giornate in cui il mare ha tante minuscole conche che riflettono il sole e ogni onda diventa un salto che sai quando comincia, ma chiudendo la vela non sai quando finisce..
Il titolo ha un motivo ben preciso: sabato sono andato "in viaggio con papà" fino a Orte (sempre Flaminia, sempre alto Lazio, ma in macchina) e ho fatto shopping. Sabato prossimo infatti vado in pista con il motoclub del mio vecchio, tutti in bmw quindi vado sul sicuro, e urgeva una nuova tuta di pelle+stivali coatti da pista (sono cresciuto da quando avevo sedici anni!!).
Risultato una tuta Spidi da panico (grigia e nera) con saponette a punta (per la pista) e stivali con saponette sulla punta esterna. Insomma una sorta di Robocop dei cordoli, ma non per scelta di stile: in pista si gira così, poi è colpa di "pseudo-stilisti racing" se ogni pistaiolo deve sembrare un incrocio tra Flash Gordon kitch e The Rocketeer.

"Il perché".
Giovedì scorso mentre dormivo beatamente oltre un orario umanamente concepibile (eravamo in piena seconda mattinata) mi ha squillato il telefono. Anni di pratica mi permettono di rispondere lucidamente e correttamente a un telequiz di Amadeus anche se qualche secondo prima ero in fase REM, senza lasciarlo intendere all'interlocutore -a parte la voce chiaramente un po' cavernosa, ma ci sto lavorando-.
All'altro capo del filo di onde elettromagnetiche c'era la mia università, questa volta in veste di datore di lavoro. Hanno necessità di un bravo creativo che gli metta sulla scrivania una pubblicità giovane e attraente da presentare ai diplomandi, tramite una rivista gratuita distribuita nei licei. Praticamente un'occasione da prendere al volo, la chiave del mio futuro: ogni azienda pubblicitaria cerca un bravo creativo che sappia parlare ai giovani d'oggi, perché quelli che ci sono ora al massimo sanno proporre un bel paio di tette (rifatte) e culi da paura.
Con risultati decrescenti dovuti ad inevitabile assuefazione.
Il lavoro richiede una sessione fotografica (che costituisce il layout principale del mio lavoro) ovviamente per mano di Cristiano, e dei soggetti che devono firmare una liberatoria -la mia agenzia non è ancora abbastanza ricca da pagare un casting-.
Fatto sta che decine di colleghi (alla fine dovevano essere circa una trentina) hanno dato entusiasticamente la loro adesione. Per poi ritrovarmi con due amici -colleghi sì, ma amici perché ci sentiamo spesso- e gli altri "impegnati" in altre stronzate che oggettivamente potevano rinviare di quei dieci minuti necessari a fare quattro-cinque scatti.
Giovedì consegnerò il lavoro, non ci resta che sperare bene, lo slogan è molto emotivo ma non esagerato, il payoff funziona, e i responsabili della selezione (sono in gara con altre tre agenzie, vere però!) mi vogliono bene.
L'altro evento importante riguarda un festival a Bellaria dove verranno proiettati (dopo la fugace presenza televisiva) gli "IVD", la video-creatura che ho partorito qualche mese fa, ma che non vive senza il contributo di (sempre lui) Cristiano The Cube per "la fotografia". Devo fare tutto entro lunedì prossimo, un po' poco, ma ci sarà da divertirsi. Anche perché poi dal 14 al 16 parto a spese "della produzione" e farò PR a pieni polmoni.
Non devo dimenticare i project work dell'unversità. Il primo da consegnare (il 26) è per il CEI, e riguarda un progetto di comunicazione per i giovani e "8xmille", lavoro veloce -ma non troppo- che faccio in gruppo con due mie colleghe, molto ingamba tra l'altro.
Di paripasso c'è il project work Mazda e la musica, data 28 aprile, questo un po' più tosto perché siamo in 10 a lavorarci su, e la coordinazione tra di noi non è poi così immediata.. qui la vedo più dura presentare qualcosa di veramente valido (anche se sono difficilmente accontentabile), menomale che ho amici in Mazda che mi daranno una mano per dati di vendita e statistiche sui modelli..
Tendo a dimenticare qualcosa che c'è in mezzo: il mio compleanno! Ogni anno organizzo festoni alcolici in giro per locali trendy-chic, e ogni anno mi riduco all'ultimo ma con la certezza che "gli irriducibili", gli amici veri, non mancherebbero mai anche se li dovessi avvisare qualche ora prima.
Quest'anno ho già una mezza idea, tanto sono anni che i miei compleanni li fanno riuscire i miei amici e non il posto o le bocce di alcolici che ordino.

Li farò nuovamente tornare a casa a carponi.

Pensiamo a domani: lezione di spagnolo (prima o poi lo parlerò bene! E poi le spagnole!!), review delle fotografie, e in mezzo... Cassia fino a Viterbo e poi Tiberina+Flamina?
Spero di farcela entro giovedì...
 
posted by Stefano at 02:34 | Permalink |


0 Comments: