Are you gonna be the one who saves me?
25 maggio, 2006
John Williams - Imperial March
La colonna sonora che attualmente ricalca il mio stato d'animo è presa in prestito -chiedo venia- da Star Wars.
Classica scena in cui il mio puntino sperduto, impegnato a barcamenarsi nella quotidianità, vede improvvisamente sparire la luce del sole e -come nei fumetti- si volta e lancia lineette in tutte le direzioni.
Sopra di me un incrocio tra lo Star Destroyer e gli enormi dischi volanti di Indipendence Day, che minacciosi si avvicinano e contro cui nulla posso fare, se non limitarmi a subire con qualche timida replica.
Martedì prossimo mi aspetta il primo modulo (scritto) di tecnica pubblicitaria. Esame propedeutico del terzo anno, fortuna che "di mio" ne so già qualcosa.
Mercoledì prossimo (sì il giorno dopo) mi aspetta uno scritto di inglese, è un'idoneità che se non superata non mi permette di accedere alla laurea.
Giovedì prossimo (sì, il giorno dopo del giorno dopo) devo fare lo scritto di spagnolo, prova d'accesso all'orale.

Il primo esame non mi preoccupa eccessivamente, ormai sono alla fine, mi accontento di tutto e so con ragionevole certezza che "comunque vada sarà un successo". E poi tante cose trattate sui testi sono roba trita e ritrita negli ultimi tre anni. Il vantaggio di aver studiato si vede in queste occasioni!
Il secondo esame, tutto sommato, è meno preoccupante del primo: in realtà è lo stesso che fanno le matricole, o poco ci manca, e basta prendere 18 per avere il timbro "idoneo" sul libretto.
Il terzo esame invece è preoccupante. In primis perché lo facciamo insieme alle matricole della facoltà di lingue -che com'è facilmente intuibile vengono da un liceo linguistico- e soprattutto perché anziché essere un dettato o chissà cosa, è un compito di PRODUZIONE linguistica. Ovvero coniugare per iscritto i verbi (con accenti e tutte le peculiarità della lingua spagnola - dicono che ce ne saranno parecchi irregolari) e creare brevi frasi parlando di noi stessi.
Il vero problema è che fanno un solo scritto a sessione. La famosa frase "voglia di lavorà, saltame addosso", anche se effettivamente non e' con due settimane in più che si impara lo spagnolo. Il vero problema è quanto loro vogliono che noi lo impariamo, e quanto ne possiamo imparare con un semestre soltanto di lezioni (e un libro di 250 pagine fatto pure a cazzo di cane).

Saranno cazzi, anche perché se non lo passo se ne riparla a settembre e -come sappiamo- io per settembre DEVO aver finito ogni esame per poter passare l'estate a fare "ricerca sotto l'ombrellone".

Detto questo, voglio annunciare ufficialmente che fa caldo. Ormai porto infradito e pantaloncini a casa (volendo anche fuori, ma evito volentieri show di tronchetti bianchi e pelosi in mezzo alla gente), non riesco più a mettere magliette a "manica lunga" neanche di sera, e dopo un quarto d'ora al sole sento già un certo odorino di "cotto", dovuto alla mia carnagione apparentemente albina, ma presa in prestito da un incrocio tra una medusa e Gollum.
Domani è di nuovo venerdì, ormai me ne passano sotto il naso a grappoli, e mi sembra veramente ieri quando scrivevo qui di Emily, il mio stage all'Art Cafè, il Jazz e Gospel Festival e tutto il resto.
Come sempre non c'è tempo di fermarsi, ma più vado avanti, più mi accorgo che le cose mi piombano addosso, quasi come non me lo aspettassi.
È successo a Natale, con gli appelli di Gennaio, e di Febbraio. È successo con le brevi festività, con la primavera e il mio compleanno che, troppo vicino a Pasqua, mi ha colto di sorpresa. Vanificando le mie velleità di ennesima festona alcolica in mezzo ai miei mille amici.
Sta succedendo ancora, già lo so: il mio cuore si è lanciato al 15 luglio, fine ufficiale di questa ultima sessione, e impaziente batte lì pronto per l'ultima estate da passare all'insegna del "faccio quello che cazzo mi pare", visto che il 2007 (ce lo auguriamo un po' tutti) dovrò cominciare a passarlo incastrato tra una sedia e una scrivania. Magari di quelle in impiallacciato e fòrmica, con un pc che fa le bizze (e che non posso riparare perché non ho accesso administrator), e un telefono che squilla solo quando devi andare a prendere altri fogli da fotocopiare. Per 600 euro al mese se va bene, e un contratto a rinnovo settimanale.
Scena patetica lo so: giacca appesa sullo schienale, camicia azzurra un po' sgualcita e larga, cravatta improbabile, pantaloni cadenti... qualche capello in meno (ma sempre spettinato), occhio da panda e occhiali perennemente unticci.
Ditemi che non sarà così.
Ditemi che mi apparirà Obi Wan Kenobi è mi sussurrerà "usa la forza"...
 
posted by Stefano at 15:05 | Permalink |


7 Comments:


  • At 15:56, Blogger Stefano

    dimenticavo, non posso usare il dizionario.. -_-

     
  • At 17:19, Blogger pinklady

    E come si dice in spagnolo "che la forza sia con te"???
    Sai che facciamo l'anno prossimo, per spiccicarci dalle scrivanie? Prendiamo casa mi a San Tommaso d'Aquino e la trasformiamo in una FACTORY: in mezzo, te, io, Simone... tutti i giovani artisti che ci ruotano attorno...
    EH, I SOGNI... :)

     
  • At 18:59, Blogger Stefano

    si dice "Que la fuerza te acompañe" ;-D

     
  • At 22:42, Anonymous Anonimo

    sei meglio di Morticia quando parla in francese..... ;D

     
  • At 23:41, Blogger Stefano

    Besame mucho, adelante!
    (basta chenon sei omo)

     
  • At 23:48, Anonymous Anonimo

    Beh se ti ammazzi di canne forse lo vedi comparire...
    cmq in bocca al lupo x tutto il resto.

     
  • At 00:01, Blogger Stefano

    gia', che dici Luke Skywalker era un fattone?
    Btw crepi col botto, salutami Flavia x-P