Are you gonna be the one who saves me?
11 maggio, 2006
Teenage Wasteland
Non è un caso che Who's Next sia uno dei dischi più belli di tutti i tempi, di quelli che già con un ascolto superficiale -senza neanche ascoltare le parole- fanno cambiare il ritmo cardiaco e ti fanno respirare in quattro quarti.
Sono tornato da poco (un paio d'ore abbondanti) dalla mia scorribanda milanese.
Non voglio entrare nei particolari, ma un paio di eventi meritano di essere raccontati.
Iniziamo con il cinema Multiplex Arcadia di Melzo. Ho visto Mission Impossible 3 nella sala Energia, quella che dicono la migliore in Italia per qualità video e audio. Dico solo che lo schermo è largo circa 30 metri (alto 16) e ospita 630 persone, e ogni film (anche il più insulso) risulta essere un evento. Anche perché è certificato da George Lucas in persona, e quando parte il trailer THX poco ci manca che succeda come nelle puntate dei Simpson.
Il secondo riguarda questo spaccato di vita familiare. Sono stato ospite da un amico di vecchia data (di Roma), che si è sposato un anno e mezzo fa (con una ragazza di Roma), e che sta finendo di traslocare nella casa accanto a Milano (grande il doppio).
Ho passato un paio di giorni tra l'Ikea, Castorama e negozi di elettronica; spostando mobili, montando prese elettriche, mensole e armadi.
Quella che ho vissuto forse è una specie di "teenage wasteland".
Spolverando i ricordi della mia vita di coppia, ricordo come i momenti di silenzio in certe occasioni non erano dovuti a momenti di contemplativa condivisione reciproca, ma la classica situazione in cui non c'è niente da dire.
E ho scoperto come la quotidianità sia terribile in una coppia che divide un tetto ogni giorno, ogni ora, al di fuori del lavoro. E che ha promesso davanti a tutti quelli che li conoscono, ad un sacerdote, e a Dio, che sarà così finchè avranno un briciolo di vita in corpo.
Che succede quando due persone scoprono di amarsi al punto di essere pronte a vivere per sempre insieme? E che succede quando finalmente lo fanno?
Mi sono chiesto se si tratta di una normale tappa di questo percorso insieme, o se parliamo di una nuova sfida da affrontare insieme, dopo che tutte le altre sono state vinte.
Anche perché diciamocelo, non è facile!
Innanzitutto bisogna trovare la donna giusta, e convincerla che tu sei l'uomo giusto. E non è banale.
Poi si devono convincere un po' tutti sulla positività dell'evento: la vita di coppia ruba tempo ad amici e familiari (che c'erano prima di lei/lui!), e far accettare la nostra metà tra le conservatrici mura familiari (e quelle degli amici di sempre) non è proprio una passeggiata.
Superato un periodo di reciproca prova, arriva il momento del matrimonio, quando la coppia decide che i giochi sono fatti, il mercato è chiuso, non si è più su piazza, "ormai stiamo apposto". Una scelta importante, che apre le porte del mondo adulto.
Questa è una delle fasi fondamentali nella vita di chi ha deciso di sposarsi.
C'è la casa (che respira a pieni polmoni nella metafora del nido), da arredare insieme, scegliendo i singoli mobili, il colore delle pareti. Ci sono le spese da fare insieme, le prime cene insieme, le domeniche mattina in ciabatte, le bollette e tanti casini che rubano -sempre di più- il tempo che prima si passava ruttando tra amici e birre, tra amiche e lenzuola o sedili, in giro per il mondo... e in tasca il sogno di vivere una vita che -una volta avuta- forse non è proprio come ce la dipingono. O come hanno voluto inculcarci i nostri genitori.
Penso che forse i tempi sono cambiati -e che non sono pronto ad una vita simile, ma s'era capito- perché rifletto anche su altri parametri di famiglia che ho visto da vicino. Anzi vicinissimo.
Penso a mia nonna, che ha seguito mio nonno ovunque (girava tutta Europa per lavoro), e gli è stata vicina, accudendolo in anni e anni di recente e tragica malattia. Fino alla fine. Come reagiremmo se una persona che ha visto con noi la vita dei figli e la morte di una guerra ci stesse abbandonando poco alla volta? Non una troncatura netta, ma un lento spegnersi, allontanarsi da quei sorrisi e quei momenti di meritata poesia, in un mondo sotto macerie e propaganda dalla radio a valvole.
Ho visto uno sguardo di profonda infelicità quando tutto è finito. Dopo anni di straziante ricordo. Quando il matrimonio è finito, quando si pregava il contrario.

Mi chiedevo insomma cos'è questo matrimonio. Un non-luogo dove troviamo un posticino nell'universo, in pace con il cosmo? O un luogo di abbandono, una scelta obbligata al pressante incedere del tempo e dei familiari?
Teenage Wasteland?
Un altare dove decine di migliaia di giovani immolano la loro quotidiana spensieratezza, in onore di un qualcosa che non ho ancora capito.
Forse perché non mi sono mai innamorato veramente, forse perché ho visto troppi coniugi (nonostante la mia età!) raccogliere cocci e bagagli per tornare a vivere da soli. Ma forse perché ho visto con i miei occhi anche chi ha passato un'intera vita di coppia essendo una cosa sola.
Non è un caso che l'Arcadia e il matrimonio condividano Baba O'Riley come colonna sonora: sto davvero sprecando la mia giovinezza tra cinema e superalcolici, rinunciando a vivere con occhi giovani e innocenti una vita di coppia sotto lo stesso tetto, per sempre?
... cosa rimane del matrimonio se si prova già tutto prima?

Don't cry
Don't raise your eye
It's only teenage wasteland
 
posted by Stefano at 02:42 | Permalink |


3 Comments:


  • At 09:33, Anonymous Anonimo

    la vita non è mai come nei tuoi sogni (Waits) e questo, superato il traguardo dei vent'anni dovrebbe essere accettato anche se spesso non lo è. La vita a due richiede impegno, maturità e sacrificio, parola pressochè sconosciuta ormai, ma purtroppo indispensabile, perchè nella vita bisognerebbe essere pronti a mettere da parte una fetta del "proprio" e fare spazio per le altre persone. Altrimenti si resta soli. Il problema in questo paese è che siamo ragazzini a 20, adolescenti a 30 e uomini se va bene a 40 con una prostata così...

     
  • At 13:35, Blogger pinklady

    Amore.
    Impegno.
    E volontà.

    ... poi secondo me, le cose vengono da sé: nulla è sacrificio quando c'è qualcosa di vero. Il fatto è che si confonde spesso la paura di stare soli con l'amore. E allora, tutto pesa...

     
  • At 19:43, Anonymous Anonimo

    impegno = sacrificio o no? per me è sempre stato così, anche perchè una persona che si adatti ai miei ritmi non l'ho mai trovata, solo bambini viziati in cerca della luna.

    sarà che comincio a piegare verso l'anaffettività e il mio amore si incanala verso la mia stessa persona... la cosa più bella al mondo che conosca :P :P